ANPANA Castellaneta - sale a 61 il numero delle nascite di caretta caretta

CASTELLANETA MARINA - Termina a quota 61 nuove nate il bilancio della schiusa di tartarughe marine “Caretta Caretta” avvenuta nel corso di quest’ultima settimana sulla spiaggia di Castellaneta Marina. L’affascinante ed emozionante fenomeno naturalistico iniziato nella nottata di domenica scorsa si è concluso ieri, quando il personale del “Progetto Tartarughe” dell’Oasi Wwf di Policoro e le guardie eco-zoofile dell’Anpana hanno rimosso il presidio permanente e tutta l’attrezzatura utilizzata per permettere alle uova di schiudersi nelle massime condizioni di sicurezza. Delle 86 deposte a metà giugno, in 61 si sono aperte: 60 tartarughe hanno preso il mare (una è nata morta), mentre 3 sono morte fuori dal guscio e 22 non si sono schiuse. «L’intervento tempestivo e celere dei responsabili del Wwf – dice Leonardo Galante, presidente provinciale dell’Anpana - ha contribuito alla salvaguardia delle 86 uova, creando una barriera protettiva lungo tutto il tragitto, fino al mare. Siamo riusciti a rendere piacevole la lunga attesa, alternando momenti d’informazione scientifica a momenti d’intrattenimento e di aggregazione tra molti turisti e gente del posto che arrivavano in massa tutti i giorni, per conoscere e condividere la schiusa delle uova». «Si tratta –spiega ancora Galante – di un evento che si verifica raramente sulle nostre splendide spiagge, dal mare cristallino e dalla sabbia fine e dorata, meta suggestiva e accogliente per nidificare, ma che ha suscitato tanta emozione in tutti noi. La temperatura torrida e il sole cocente del mese di agosto non ci hanno scoraggiati, anzi siamo andati avanti con fermezza, con impegno e sinergia, spinti soltanto dall’amore per la natura e gli animali in genere». Ringraziando tutti gli enti che hanno collaborato alla tutela del sito, a cominciare dal Wwf di Policoro e passando dal Comune ai Carabinieri, dalla Polizia municipale al lido “La Barchetta”, Galante conclude dicendo che «abbandoniamo il presidio e andiamo via con tristezza, lasciando una parte del nostro cuore in questo favoloso luogo». [a.lor.] ( lagazzettadelmezzogiorno.it )