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++Muore il falco pescatore salvato dallo skipper Andrea Mura++

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++Muore il falco pescatore salvato dallo skipper Andrea Mura++

VILLASIMIUS. È morto poche ore dopo il ricovero nel centro di allevamento e recupero della fauna selvatica di Monastir il pullo di falco pescatore che nella mattinata di domenica aveva sbattuto ed era rimasto incastrato nel sartiame, i cavi che mantengono in piedi l’albero, di “Ubiquity-Vento di Sardegna”, la barca a vela del famosissimo skipper cagliaritano Andrea Mura, in navigazione al largo di Punta Molentis, nel mare di Villasimius.

“Con molta circospezione siamo saliti sull’albero ad una altezza di quindici metri - racconta Mura - e abbiamo disincastrato il rapace che si è lasciato prendere forse perché ha capito che volevamo aiutarlo. L’operazione, tuttavia, non è stata facile. Gli abbiamo dato da bere, lo abbiamo sistemato nel pozzetto della barca e abbiamo allertato l’Area marina protetta di Capo Carbonara. Un’oretta dopo lo abbiamo consegnato al direttore Fabrizio Atzori che ci ha raggiunto a bordo di un gommone”.

 

Una volta giunto a terra, il direttore Atzori ha allertato il corpo forestale e di vigilanza ambientale. È stata attivata una vera e propria staffetta per portare il rapace a Monastir. All’operazione di soccorso, cordinata dal commissario Maria Onnis, hanno partecipato i ranger delle stazioni di Castias e Muravera e del servizio ispettorato di Cagliari del Cfva.

“Il falco pescatore era gravemente ferito - dice Luciano Mandas, direttore sanitario del centro di allevamento e recupero della fauna selvatica di Monastir - Aveva diverse fratture multiple. Abbiamo inutilmente cercato di mantenerlo in vita. A provocare la morte è stata la frattura scomposta allo sterno. Il rapace, nato in Corsica o in Maremma, aveva sicuramente deciso di stabilirsi nell’area marina protetta di Capo Carbonara”.

Andrà invece, quasi sicuramente a buon fine il salvataggio di un pullo di fenicottero. Il volatile recuperato domenica mattina nello stagno di Notteri a Villasimius è stato trasportato dai ranger a Monastir. “Era molto debilitato - spiega Luciano Mandas - Ha mangiato con avidità il “mangime particolare” che gli abbiamo dato. Si è ripreso quasi subito. Appena si sarà completamente ristabilito lo rimetteremo in liberta”.

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