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Mantova, sogni che si realizzano

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Mantova, sogni che si realizzano
Grande onore e tanta commozione per il nostro Cavaliere e volontario Anpana Onlus, sezione di Mantova, Petrit Kozeli, in proprio e in nome e per conto di ANPANA Onlus, nelle scorse settimane è riuscito a coronare un sogno coltivato a lungo e con dedizione, che ci riempie di orgoglio: incontrare Papa Francesco, stringergli la mano e raccontargli del suo incontro con la Fede, del vuoto scavato dall'ateismo di Stato e della pienezza attuale, che scalda la sua vita e ha regalato alla sua famiglia il conforto di una prospettiva. L'incontro è avvenuto il 16 dicembre in Vaticano, nella sala Clementina, in coda all'udienza dei giornalisti cattolici, alla quale Petrit ha partecipato come fotografo del settimanale La Cittadella insieme al direttore Giovanni Telò. Nonostante il Papa fosse alla sesta udienza della mattina, come nel suo stile, ha voluto salutare personalmente i quattrocento ospiti, regalando a ciascuno di loro una stretta di mano e qualche parola. «L’emozione era talmente forte che avevo paura di bloccarmi e non sapere più cosa dire – ricorda Petrit – Ma poi il sorriso di Francesco mi ha dato fiducia». Incoraggiandolo a mettere in fila le parole: «Santità, tramite lei desidero ringraziare la Chiesa cattolica, che mi ha fatto conoscere Dio. Io non sapevo chi fosse, a causa dell’ateismo di Stato in Albania». «È una bella testimonianza!» si è illuminato il Papa, tenendo la mano di Petrit tra le sue. «È stata la giornata più bella della mia vita» ripete adesso il Cavaliere Kozeli, che, tornato a casa, ha condiviso la sua gioia piena con la sua famiglia. La moglie Zhuljeta e il figlio Eltjon, con i quali è arrivato a Mantova 27 anni fa, da Tirana, con il visto dell'ambasciata sul passaporto e la speranza di sciogliere un problema familiare. Della traiettoria di Petrit abbiamo già scritto in queste pagine, della meravigliosa storia di questo albanese d’Italia e italiano d’Albania, fotografo di Stato nella sua prima patria e calzolaio nella seconda (dove di recente ha ripreso in mano la macchina fotografica per La Cittadella), senza mai perdere il sorriso e l’orgoglio, con l'espressione pulita di chi alla vita è comunque riconoscente. Tra le gioie più intense della sua vicenda personale si colloca anche il titolo di Cavaliere al Merito della Repubblica Italiana, del quale Kozeli è stato insignito nel 2014. Onorificenza, che Petrit ha voluto dedicare «a chi si comporta con dignità e onestà in questo Paese. Albanesi e non, italiani compresi», confortato dall'attenzione e dalla sensibilità che lo Stato riserva alle persone perbene. Quelle che il bene lo fanno in silenzio, senza vanità. Come l’impegno di Kozeli in veste di mediatore culturale, la sua dedizione al volontariato, l’aiuto offerto senza pretendere nemmeno un grazie. Poi la raccolta del cibo per gli animali e l’attività presso il centro recupero animali Loghino Bosco, dell’Anpana di Mantova. La fede assoluta nel valore della pace, che nel caso di Petrit ha messo in moto e circolo un sentimento largo: dalla sua bottega di calzolaio al Quirinale prima e in Vaticano poi, con la mediazione della Prefettura, dell'ambasciata d'Albania e la collaborazione del Comune. Due paia di scarpe – uno tricolore inviato al Presidente Napolitano, l’altro rosso Albania a Papa Francesco – accompagnate da un messaggio rivoluzionario nella sua semplicità: «Camminiamo insieme». E di strada ne ha fatta tanta, il nostro Cavaliere e Volontario Anpana Onlus, sezione di Mantova Petrit Kozeli.
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