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Costiera Amalfitana. Le GEZ dell'ANPANA in attività di vigilanza e controllo ambientale. In evidenza

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Costiera Amalfitana. Le GEZ dell'ANPANA in attività di vigilanza e controllo ambientale.
Una segnalazione sui social, un post denuncia pubblicato su un gruppo FACEBOOK, tanto è bastato per innescare le Guardie Ecozoofile dell'ANPANA di Salerno. Si perché l'area interessata di cui parliamo, non solo è famosa in tutto il mondo per la sua bellezza naturalistica, parte della quale ricadente nel Parco Regionale dei Monti Lattari, ma soprattutto è area dichiarata patrimonio dell'umanità dall'UNESCO. Caratteristiche queste ultime in grado di amplificare ogni tipo di abuso perpetrato ai danni del suo territorio, soprattutto quando si è di fronte ad un potenziale inquinamento ambientale. Risale a qualche giorno il post di alcuni cittadini del comune di Vietri sul Mare, una delle perle incastonate tra le insenature della Costiera e che dal punto di vista turistico rappresenta il punto di partenza di escursioni nell'area. I cittadini lamentavano la presenza di schiuma compatta e bianca trascinata verso mare dal Bonea, un piccolo torrente che dai monti lattari va giù verso mare finendo la sua corsa nelle acque azzurre della Costiera nel territorio di Vietri sul Mare. Risulta evidente come in un tale contesto paesaggistico, la preoccupazione dei cittadini abbia attirato immediatamente l'attenzione delle Guardie Ecozoofile dell'ANPANA, che alla guida del responsabile provinciale Vincenzo Senatore, hanno condotto una site survey dei luoghi, effettuato un'accurata ispezione degli argini e del letto del torrente da valle verso monte alla ricerca di indizi e segnali utili alla ricostruzione di quanto accaduto. Il sopralluogo ha evidenziato diverse criticità, la prima relativa alla presenza di pompe di aspirazione utilizzate per l'irrigazione degli attigui campi, situazione che ovviamente pone a rischio l'incolumità pubblica in caso di acque inquinate, la seconda invece ha mostrato un letto del torrente in molti punti ostruito o comunque a portata ridotta, chiare indicazioni di potenziali rischi idrogeologici in caso di precipitazioni abbondanti. Ma la criticità più vicina a quanto accaduto è stato il rinvenimento di uno scarico opportunamente occultato e probabilmente proveniente da una delle attività produttive/commerciali presenti lungo il corso del torrente, alla cui base erano accumulati sedimenti di colore bianco, situazione che lascia ipotizzare uno scopo ben diverso dall'evacuazione dell'acqua piovana in eccesso o di uno scarico autorizzato. Quello dell'utilizzo di corsi d'acqua come corsia preferenziale utilizzata per lo smaltimento di rifiuti liquidi o di scarichi di produzione è una questione ben nota e attenzionata, ciononostante sembra invece ancora poco chiaro a molti, quali possono essere i danni derivati dall'inquinamento idrico, danni che attraverso le colture, l'acqua che beviamo ed il cibo, direttamente o indirettamente colpiscono tutti noi e gli stessi responsabili, i loro familiari, i loro figli. Sembra che il futuro della terra che viviamo sia affare di qualcun altro, oppure che una tassa esosa o l'errata amministrazione di un territorio rappresentino alibi moraleli per violare la legge, come se solo perché qualcun altro si macchia della stessa barbaria contro l'ambiente o che addirittira faccia peggio, ci autorizzi a sentirci liberi di fare lo stesso. Non è così che le cose dovrebbero andare, ognuno di noi puoi fare la sua piccola parte nel combattere l'inquinamento e salvaguardare l'ambiente, ognuno di noi ha il dovere morale di farlo, ognuno di noi è parte attiva del sistema di prevenzione e protezione ambientale, ognuno di noi è responsabile della costruzione del futuro dei propri figli e di consegnare loro un mondo pulito e vivibile.
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